Il tempio della memoria, opera musicale-alchemica di Renato Falerni, nasce come ritratto sonoro del complesso archeologico di Giza.

Il parallelo è esplicito: le tre piramidi come le tre fasi del tempo: passato, presente e futuro.

La Sfinge gioca un ruolo di osservatore-spettatore ed è il ruolo che è riservato all'ascoltatore (primo fra questi l'esecutore).

Musica forte e impetuosa accompagnerà l’ascoltatore dal passato (prima parte), la zona dei ricordi, allo sfuggevole presente (parte centrale), il momento dell’“adesso”, fino al futuro (parte finale), la sorpresa del domani. Come un’operazione matematica il futuro risulterà essere la trasmutazione del passato attraverso il passaggio effimero del presente.

 

L’opera è stata eseguita per la prima volta il 14 gennaio 2001 all’Auditorium Fondazione Giuseppe Verdi di Milano dal M° Marco Sala (autore del disegno di copertina: Piramide di Kefren con Sfinge) in occasione del centenario della morte di Giuseppe Verdi.